Nella storia del cinema, quella britannica è una presenza ricca e diversificata che abbraccia oltre un secolo di produzioni cinematografiche. Dalla sua nascita nei primi anni del XX secolo, fino alla sua attuale influenza sulla scena mondiale, l’industria cinematografica d’oltremanica ha lasciato un’impronta indelebile nel cinema e, nella fattispecie, nei generi horror e fantastico. Amicus Productions, la casa di produzione attiva negli anni ’60 e ’70, si è distinta per l’audace innovazione delle sue antologie filmiche e per la capacità di creare un gusto riformatore, spesso in antitesi con le correnti del suo tempo. I film della Amicus sfidano le convenzioni narrative e non concepiscono il soprannaturale come rovescio multiverso del reale, ma captano nel corpo della società un difetto, una disfunzione organica. Questo saggio esplorerà la storia definitiva, l’eredità e l’impatto della Amicus nel cinema mondiale, dalle sue origini agli innesti culturali, incluse le inclinazioni e l’analisi di tutti i film, non solo dell’orrore e del fantastico. Durante gli anni ’60 e ’70, la britannica Amicus è stata, nel suo genere, una delle Case più rilevanti al mondo, rivaleggiando nientemeno che con la Hammer, la Tigon e la Tyburn; la posta in gioco? L’orrore nel cinema!
Recensioni: su ingenerecinema.com e su corriereNERD.it.
Interviste: intervista di Valeria Gennaro all’autore su Alpi Fashion Magazine.
Highlights: presentazione del libro alla 44ª edizione del Fantafestival di Roma, 2024.