Concepito come il libro monografico più completo sul cinema fantastico italiano pubblicato a livello internazionale, questo numero speciale di Quatermass, la cui preparazione ha richiesto più di tre anni di ricerca, ripercorre il genere attraverso 368 pagine a colori e 1.700 fotografie, molte delle quali inedite. Quest’opera è stata presentata al Granada Classic Film Festival – Retroback, co-montata da Séptimo Vicio e Quatermass lo scorso gennaio.
Diviso in tre grandi blocchi (articoli, interviste e antologia critica), il libro presenta ampi articoli su ogni aspetto del genere in Italia: il gotico, la fantascienza, il giallo, il peplo fantastico, l’erotismo… Inoltre, i quattro registi più importanti del genere, Mario Bava, Riccardo Freda, Antonio Margheriti e Lucio Fulci, protagonisti di due approfondimenti. Il libro indaga anche le carriere dei più emblematici cineasti fantasy italiani, attraverso tredici interviste esclusive: i registi Dario Argento, Pupi Avati, Lamberto Bava, Luigi Cozzi, Ruggero Deodato, Corrado Farina, Renato Polselli, Michele Soavi, il tecnico degli effetti speciali Sergio Stivaletti, l’attore John Phillip Law e le attrici Barbara Steele, Rosalba Neri ed Erika Blanc.
Con spirito esaustivo, l’opera presenta la più completa antologia critica del cinema fantastico italiano: 143 film commentati dettagliatamente e in ordine cronologico, dal cinema muto ai giorni nostri, comprendendo sia i capolavori che i grandi classici, nonché i più grandi sconosciuto e psicotronico. Infine, un’antologia della musica di genere passa in rassegna 50 colonne sonore attraverso uno studio che ripercorre autori e tendenze degli ultimi 60 anni del fantasy italiano. Il tutto è corredato da filmografie e schede tecnico-artistiche complete di ciascun autore e film recensito nel libro. Alla stesura di questo volume, coordinati da Javier G. Romero, hanno partecipato 50 rinomati specialisti di varie nazionalità (Spagna, Italia, Gran Bretagna, Francia, Canada e Giappone). Senza dubbio, Antologia del Cinema Fantastico Italiano costituisce un’occasione unica per immergersi in un cinema affascinante e irripetibile.