7° volume di Cinefocus, collana diretta dallo stesso autore che, attraverso ricerche spesso di prima mano, rievoca l’epopea del cinema, tracciandone le coordinate stilistiche e tematiche, in uno studio scrupoloso dell’epopea cinematografica, dalle origini ad oggi. Questo libro pone la lente sulla storia di Raffaello Lucarelli da Gualdo Tadino, Perugia, pioniere spericolato e schietto, genio visionario e naif che, sedotto dai fratelli Auguste e Louis Lumière, da Thomas Edison e dal sogno di catturare e riprodurre l’immagine in movimento, rischiò di diventare uno dei padri del cinema italiano, riuscendoci del tutto, suo malgrado. Nel suo girovagare, il globe trotter Lucarelli fu anche l’uomo di diversi primati, nonché uno dei precursori dell’invenzione più significativa del secolo scorso, fondando la prima casa di produzione siciliana – e tra le primissime in Italia – nella Palermo felicissima della Belle Époque, consorziandosi poi con la francese Pathé con cui condivide la primogenitura dei cinegiornali. Lucarelli si fa via via gestore di sale cinematografiche, cineoperatore, regista, documentarista, produttore, distributore e quindi antesignano di quel gigantesco set cine-geografico che sarebbe diventata poi la Sicilia. Trascurato fino a ieri, il pioniere umbro visse una straordinaria esistenza, aggiungendo forma, canoni e grammatica all’arte più popolare del mondo. Nel 120° della fondazione della Lucarelli-Film (1905-2025), questo dossier su Lucarelli rischiara la penombra delle catalogazioni accademiche, ricollocando il pioniere nel posto che la storia del cinema italiano gli ha riservato: quello di avanguardista di un’utopia chiamata “cinema”.
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